On 23/09/19 at about 12 (CEST) a cardboard box was found at the front door of our studio. The only information on the box (handwriting all caps) was a small code (A.D. 2020) and the cryptic warning "KEEP AWAY FROM MAGNETIC FIELDS". As we opened the box a smell of old attic spread like if the content was sealed in there since forever. Inside the box we found 12 dusty folders, each including a variable number of magnetic tape spools and disparate items (paper material, prints, photographs, VHS tapes...). The puzzling findings unfold a high degree of space-time discrepancy, with dates, locations and names that don't add up, certainly leaving the awareness of being faced with a very strange puzzle, way too elaborate to be a joke, too full of meanings to be a fake. Unable to tell what it was, we decided to start an archive to catalog and publish the content of the box, one folder at the time. We called it: Dust Archive.
What follows is the content of the ninth folder
Dust Archive protocol code: D.A. #009 - A.D. 2020
∙ [SP#033] and [SP#034] spools of tape
∙ [IT#019] black and white abstract print
∙ [IT#020] torn page of a book, page 31, transcription follows:
"Al centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metallo con una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una città azzurra che è il modello d'un'altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuto prendere se non fosse, per una ragione o per l'altra, diventata come oggi la vediamo. In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima, e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro.
Fedora ha adesso nel palazzo delle sfere il suo museo: ogni abitante lo visita, sceglie la città che corrisponde ai suoi desideri, la contempla immaginando di specchiarsi nella peschiera delle meduse che doveva raccogliere le acque del canale (se non fosse stato prosciugato), di percorrere dall'alto del baldacchino il viale riservato agli elefanti (ora banditi dalla città ), di scivolare lungo la spirale del minareto a chiocciola (che non trovò più la base su cui sorgere).
Nella mappa del tuo impero, o grande Kan, devono trovar posto sia la grande Fedora di pietra sia le piccole Fedora nelle sfere di vetro. Non perché tutte ugualmente reali, ma perché tutte solo presunte. L'una racchiude ciò che è accettato come necessario mentre non lo è ancora; le altre ciò che è immaginato come possibile e un minuto dopo non lo è più."
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The final collaboration between Chris Child (Kodomo) and sound artist Micah Frank is full of contemplative noise and emotional charge. Bandcamp New & Notable May 19, 2022
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